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Investire nel mattone dopo la pandemia conviene?

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La pandemia ha fatto aumentare i timori per il futuro e la liquidità sui conti correnti. Torna in auge il mattone come investimento. Le città e i quartieri italiani dove gli affitti rendono di più.

Oltre 1.700 miliardi di euro  parcheggiati sui conti correnti. Segno che la pandemia ha aumentato il timore per il futuro. A cui si sono aggiunti gli alti e i bassi  della Borsa e i rendimenti obbligazionari ai minimi storici  e sul breve periodo addirittura negativi ad aumentare la resistenza agli investimenti. In questo scenario si fa largo l’ipotesi di investire nel mattone.

Una scelta da effettuare in una logica di diversificazione di portafoglio che può offrire rendimenti interessanti , ma occorre valutare bene i pro e i contro delle diverse soluzioni per far rendere l’alloggio e scegliere attentamente città e zone.

Le soluzioni possibili sono:

Affitti brevi

Contratti di lunga durata

La domanda di locazione di lunga durata (3+2 a canone concordato, 4+4 a canone libero), potrebbe aumentare nella fase post-Covid, ma negli ultimi mesi, le continue proroghe degli sfratti (anche di quelli risalenti a prima dell’epidemia) e la precaria situazione economica del Paese, sono segnali poco rassicuranti.

Infatti, in questo scenario aumenta il rischio di trovare inquilini poco affidabili o con redditi bassi, o precari, anche perché gli attuali tassi dei mutui costano meno degli affitti e, per di più, il Recovery Plan, per i giovani, prevede mutui agevolati e una garanzia statale per evitare di pagare la quota di anticipo. 

Chi cerca una casa in locazione per un lungo periodo spesso lo fa semplicemente perché non otterrebbe il mutuo per comprare o perché non ha abbastanza liquidità per pagare quota di denaro extra mutuo da pagare al rogito.

Va  però segnalato che i rendimenti che si possono ottenere da un immobile locato con contratto libero sono decisamente soddisfacenti, almeno sulla carta,  se rapportati a quelli ottenibili sul mercato finanziario.

Il calcolo del rendimento lordo si effettua calcolando la percentuale che un anno di canoni rappresenta rispetto al prezzo di vendita dell’immobile.

Facciamo qualche esempio

Dove i rendimenti degli affitti sono più interessanti

A Milano affittare una casa rende mediamente  il 6,4% se si tratta di un bilocale e il 5,4 nel caso del trilocale.

A Roma le performance sono più basse: 5,9% per i due locali, 4,9 per i tre.

Anche se traduciamo i numeri in rendimenti netti, ipotizzando un prelievo cedolare secca più Imu pari al 35% dei canoni (vedi tabella) si ottengono risultati non  disprezzabili in questa fase di turbolenza delle Borse e di tassi obbligazionari sotto zero.

Le zone più interessanti 

A Milano

Al contrario nella graduatoria non compaiono zone all’interno  della Cerchia dei Navigli, perché il rendimento netto (ad esempio a Brera) si aggira attorno al 2,5%.

  Roma

il quartiere dove si ottengono i migliori rendimenti è

A Napoli

i miglior risultati si a piazza Dante con il 6,5% per i bilocali e il 5,8% per le case di maggiori dimensione.

A Torino, che è  tra le grandi città è quella con i canoni più bassi,

A Bologna

A Palermo

 

 

 

Milano Bilocale   Trilocale  
Quartieri Canone Rend Canone Rend
Barona Santa Rita Famagosta  950 5,10% 1.200 4,30%
Ripamonti Val Di Sole 800 4,30% 1.200 4,30%
Cagliero Gioia 900 4,70% 1.200 4,20%
Wagner De Angeli 1.300 3,90% 2.000 4,00%
Maggiolina Nuova 850 4,30% 1.150 3,90%

 

           

                

Roma Bilocale   Trilocale  
Quartieri  Canone Rend. Canone Rend
Lanciani 900 4,90% 1.100 4,00%
Casaletto 800 4,00% 1.200 4,00%
San Giovanni Re di Roma 850 4,40% 1.100 3,80%
Ostiense  850 4,30% 1.100 3,80%
Porta Pia 900 4,20% 1.200 3,70%
Università 950 4,00% 1.300 3,60%
Aurelio Gregorio VII 800 4,20% 1.000 3,50%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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