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Cina: economia verso lo stallo

Economia cinese verso lo stallo

Dalla Cina giungono segnali sempre più preoccupanti: la crisi immobiliare,  la mancata ripresa dell’economia dopo la pandemia; inflazione pari a zero e le Banche d’affari rivedono al ribasso le stime di crescita

L’escalation della crisi del settore immobiliare, culminata con la bancarotta del colosso del mattone Evergrade e  il tonfo in borsa dell’immobiliare Country Garden; la mancata ripresa dell’economia dopo la pandemia con un’inflazione pari a zero  tanto da far temere una potenziale giapanizzazione della Cina, ovvero  l’entrata in una fase economica di stallo. Quali  potranno essere gli scenari futuri? Lo abbiamo chiesto ad Antonio De Negri, Ceo della banca d’affari Smart Bank.

In effetti   per il secondo trimestre dell’anno si rileva una riduzione dei prezzi dello 0.3% e ci attendiamo  un dato ancora negativo per il prossimo trimestre, che però andrà a stabilizzarsi alla fine dell’anno. Seppure in rallentamento, l’economia cinese è ancora lontana dalla condizione giapponese.  il Giappone dal 1999 al 2004 ha avuto cinque anni di letture deflattive mensili consecutive. Tuttavia, seppure la condizione cinese sia oggi molto distante da uno scenario di giapanizzazione, la combinazione di dati economici negativi su altri fronti, come credito, commercio domestico e internazionale e mercato immobiliare, accende qualche campanello d’allarme per un potenziale scenario di giapanizzazione per il Dragone.

Quali possono essere le conseguenze del fallimento di Evergrade? Ci sono rischi di contagio?

Il fallimento di Evergrande è stato uno shock socioeconomico importante, vista la dimensione dell’azienda e la capillarità delle sue attività in gran parte della Cina. L’evento si è ormai riflesso nei prezzi degli asset ed è improbabile che possa contagiare o impattare ulteriormente il sistema finanziario. Viceversa, le conseguenze economiche arriveranno e saranno percettibili. Il settore immobiliare sta  arrancando a causa di una generalizzata mancanza di fiducia negli investitori. Il circolo  vizioso che si sta innescando è dovuto alla scarsa fiducia, con gli investimenti che si riducono.

 Intanto le banche d’affari rivedono le stime di crescita. Nomura ,come  riferisce l’agenzia Bloomberg, ha tagliato le stime dal 5,1% al 4,6% dopo i dati macro sotto le attese di luglio e la persistente spirale al ribasso» dell’economia. Nei prossimi mesi la crescita subirà ulteriori pressioni? 

Non sorprende che, dopo JPMorgan e Barclays, anche Nomura riveda al ribasso le stime di crescita. I dati economici sono stati nel complesso deludenti, ma con delle note positive. Diversi settori si sono dimostrati solidi, come ad esempio quello dei beni di consumo e del turismo. Anche la cruciale attività di export ha superato le attese, con margini di miglioramento se l’occidente dovesse evitare scenari recessivi. Tuttavia, il reale volano per il Paese sarebbe una spinta al mercato immobiliare, pesantemente depresso dopo la vicenda Evergrande.

Un consiglio di portafoglio agli investitori? 

La Cina sta gestendo la fase di riconversione dell’economia da esportazione a consumo interno, un processo che non è scontato. Nonostante a inizio anno molti analisti consigliassero fortemente la Cina sulla scia di una possibile ripresa dei consumi post pandemici, i risultati sono stati modesti.

La Cina ha ancora bisogno della crescita mondiale e finché Fed e BCE non avranno terminato gli aumenti difficilmente potrà recuperare performance – al contrario potrebbe performare sorprendentemente bene sulla ripresa alla fine delle politiche monetarie restrittive.

La notizia delle ultime ore è una riduzione sulla tassazione degli investimenti, nel tentativo di stimolare il mercato finanziario. Il mercato ha accolto positivamente la notizia, ma in passato l’entusiasmo per misure una-tantum si è spento in fretta, è probabile che occorra un piano organico e più ampio per un impatto duraturo.

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