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La guerra all’inflazione delle Banche Centrali

Tassi Bce inviariati al 4,59% SalvaDenaro

Fed, Bce e Bank England proseguono nella guerra contro l’inflazione rialzando ancora i tassi. Ma fino a quando?

 

Tasso Bce al 3%

La Bce il 2 febbraio ha deciso di alzare i tassi d’interesse di mezzo punto percentuale, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 3%, quello sui depositi al 2,50%, e quello sui prestiti marginali al 3,25%. Nei prossimi giorni si capirà quale e di quanto sarà la ricaduta su mutui e finanziamenti.

Il Consiglio direttivo della banca centrale europea continuerà ad aumentare i tassi di interesse in misura significativa a un ritmo costante e a mantenerli su livelli sufficientemente restrittivi tale da assicurare un ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% nel medio termine. Si prevedono quindi ulteriori incrementi. Già nella prossima riunione di marzo dovrebbe esserci un altro aumento di 50 punti base.

Il consiglio direttivo della Bce ritiene che l’aumento dei  tassi  farà diminuire l’inflazione, frenando la domanda.

In ogni caso, anche in futuro le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di riferimento saranno guidate dai dati e rifletteranno un approccio in base al quale tali decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione.

Tassi Fed al 4,50%

La Fed alza i tassi di interesse dello 0,25%. Il costo del denaro sale così in una forchetta fra il 4,5% e il 4,75%, ai massimi dal settembre 2007. Lo riferisce in una nota, al termine dell’ultimo incontro il Fomc (il comitato di politica monetaria della Federal reserve).

A motivare la decisione, l’inflazione, che ha rallentato la corsa ma resta elevata e per questo rende necessari i nuovi rialzi dei tassi. L’inflazione rimane elevata, a causa degli squilibri della domanda e dell’offerta legati alla pandemia, all’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e dell’energia e a pressioni più ampie sui prezzi.

“Nel determinare l’entità dei futuri rialzi, – dicono alla Fomc, – terremo conto degli sviluppi economici e finanziari. Siamo fortemente impegnati a far tornare l’inflazione al target del 2%”, mette in evidenza la nota, dalla quale emerge che la Fed ha votato all’unanimità per il rialzo dello 0,25%.

La Federal Reserve ha dunque ribadito che saranno ancora necessari altri rialzi dei tassi d’interesse, ma probabilmente a un ritmo inferiore rispetto a quello tenuto negli ultimi 7-8 mesi. Siamo ormai all’ottavo rialzo dei tassi consecutivo. A dicembre, la Fed aveva alzato i tassi di 50 punti base; nelle quattro riunioni precedenti, tra giugno e novembre, li aveva sempre alzati di 75 punti base.

Tassi UK  al 4%

Così come si aspettavano i mercati, la Bank of England nella sua riunione dell’1 febbraio ha messo in campo il decimo rialzo dei tassi di interesse, portandoli al 4%. La banca ha segnalato che potrebbe presto interrompere la serie di aumenti perché prevede una riduzione del tasso d’inflazione annuale e un rallentamento dell’economia.

Il prodotto interno lordo del Regno Unito dovrebbe diminuire dello 0,1% nel primo trimestre del 2023 secondo la BoE. Questo risultato, qualora si verificasse, non porterebbe il Paese in recessione tecnica, poiché il quarto trimestre del 2022 si è dimostrato comunque in crescita dello 0,1%.

 

 

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