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Patrizia Puliafito
DIRETTORE RESPONSABILE
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Btp, Treasury, Bund: quanto renderanno nel 2022

Patrizia Puliafito

In un contesto macro economico complesso, con importanti sfide da affrontare: covid, inflazione, transizione energetica,  crescita economica post pandemia e le tensioni geopolitiche in Ucraina, quale sarà l’impatto sui titoli governativi statunitensi, europei e italiani nel 2022? Le previsioni di Assiom Forex

I rendimenti dei governativi nel 2022

Negli Usa, proseguirà la crescita dei rendimenti dei Treasury, in seguito al rialzo dei tassi attesi dalla Fed per far fronte  all’inflazione, su cui impattano:

  • prezzo delle commodities
  • elementi strutturali, come la pressione salariale

Al momento i rialzi scontati sono almeno quattro. Il primo è previsto a marzo, in concomitanza con la fine del Quantitative Easing. E’ presumibile che il percorso del rialzo dei rendimenti sia molto volatile.

  • Per il Treasury a due anni si prevede che entro fine anno il rendimento  salga dallo 0,45% di dicembre 2021, per stabilizzarsi in area  1%/ 1,10%,
  • Per il Treassury mentre il titolo a  10 anni passi dall’attuale 1.40%  a 1.90 % / 2%”.

In area Euro  il Pil perso  dopo il Covid è stato solo parzialmente recuperato, a differenza del pieno recupero avvenuto negli Stati Uniti,  la crescita dei salari a  dicembre era a +2% anno su anno, adesso è ai livelli più bassi degli ultimi dieci anni.

Tali dati avvallano l’ipotesi di una transitorietà dell’inflazione, determinando uno scenario europeo completamente diverso da quello statunitense: nel 2022 non è previsto alcun rialzo dei tassi da parte della Bce che, tra l’altro, sembra non aver alcuna urgenza di cambiare  le politiche monetarie espansive, anzi si pensa che sia pronta ad aumentarle, in caso di effetti negativi derivanti da nuove varianti Covid.

L’impatto di queste decisioni sarà positivo per tutta l’asset class governativa europea.

Tuttavia, nonostante questo senario, i rendimenti dell’area euro nella prima parte dell’anno potranno essere sotto pressione a causa del generale rialzo dei tassi che avverrà negli Usa e in UK.

In Europa a risentirne sarà soprattutto la parte medio lunga della curva che, al momento, si attesta vicino ai minimi storici.

I titoli governativi tedeschi con scadenza a  due anni vedranno i rendimenti aumentare a fine anno, passando dagli attuali -0.77% a -0.50% / -0.40%.  Sui decennali   anni ci attendiamo un ritorno a tassi positivi in un range che va da 0% a +0.20%”.

Assiom Forex sul cui sito si possono seguire le aste mensili dei titoli di stato, prevede che durante l’anno possa realizzarsi il cosiddetto «disallineamento» tra i tassi americani e quelli euro con i primi in costante crescita, mentre quelli Euro dovranno fare i conti con una Bce che continuerà ad affermare che l’inflazione è temporanea.

Per l’Italia, nel 2022 si attendono  rendimenti in salita, per effetto del contesto generale dei tassi e il rischio politico, anche se il rifinanziamento del debito per quest’anno non è un problema.

La  curva del  BTP continuerà a muoversi in  positivo rispetto al mercato, sottoperformando in caso di rischi e sovraperformando, soprattutto  nelle fasi  di mercato negative.

Il governo Draghi è una garanzia per la gestione dei fondi Next Generation EU.

Se  dovesse proseguire l’attuale ritmo di crescita economica , porterà l’Italia a sovramerformare rispetto alla Spagna e a ridurre lo spread tra i decennali dei due paesi dagli attuali 60  a 30 / 40 punti base.

Lo spread BTP/BUND potrebbe salire a fine anno, attestandosi in area 160 \ 170 punti base, con un aumento della volatilità all’avvicinarsi della conclusione del governo Draghi.

RIPRODUZIONE RISERVATA © 12 Febbraio 2022

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